I buchi neri

I buchi neri

Riuscireste mai ad immaginare un corpo celeste grande miliardi di volte la massa del sole e con un’attrazione gravitazionale così forte da rallentare il corso del tempo e addirittura intrappolare al suo interno anche la luce? Non stiamo parlando di fantascienza, bensì di un buco nero! Di cosa si tratta esattamente? Con il termine buco nero si intende un corpo celeste avente un campo gravitazionale talmente forte da creare una zona da cui nulla può uscire, chiamata anche orizzonte degli eventi. In realtà, l’unica parte visibile di un buco nero è il disco di accrescimento, ossia la materia che circonda il buco nero.

I buchi neri sono suddivisi per massa in due principali categorie: i buchi neri stellari, che hanno una massa di circa 70 volte quella del sole e i buchi neri supermassicci, con una massa che può arrivare da 100.000 a svariati miliardi di masse solari.

L’origine di un buco nero varia in base alla sua categoria, ad esempio, un buco nero stellare si forma quando una stella molto massiccia in fin di vita implode sotto il suo stesso peso, che è così elevato da dar vita ad un buco nero.

I buchi neri supermassicci, invece, hanno un’origine incerta, dato che sono troppo grandi per essere nati dal collasso di una stella o dalla fusione di miliardi di buchi neri più piccoli.  

L’esistenza dei buchi neri fu per prima ipotizzata dagli scienziati John Michell nel 1783 e da Pierre Simon Laplace nel 1795, anche se inizialmente non era ancora nato il termine buco nero, bensì quello di “stella nera”. Nel 1915 Einstein sviluppò la teoria della relatività generale, in cui sostiene che la forza di gravità di un buco nero può intrappolare persino la luce. Successivamente, Einstein capì anche che nei pressi di un buco nero il tempo scorre più lentamente a causa della sua enorme massa che deforma lo spazio tempo. 

Nel 1974 lo scienziato Stephen Hawking fece dei progressi enormi scoprendo la radiazione di Hawking, costituita da delle particelle minuscole che, nonostante l’enorme attrazione gravitazionale, riescono a uscire dall’orizzonte degli eventi, portando il buco nero a una lentissima decadenza. 

La prima immagine reale di un buco nero risale al 2019 e raffigura il buco nero supermassiccio M87, situato all’interno della galassia Virgo A, distante 55 milioni di anni luce da noi.

Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni a riguardo dei buchi neri, questi corpi celesti sono ancora una grande incognita, dato che non disponiamo delle conoscenze necessarie per poter decifrare i misteri dei buchi neri. Tuttavia, questo non significa che in futuro non saremo in grado di comprendere come funzionano questi corpi. 

Ivan Freguglia e Gioele Piacentini