BLACK LIVES MATTER

BLACK LIVES MATTER

Quello del razzismo è un tema che nel mondo iper-globalizzato di oggi, che mette a contatto quotidianamente persone tra loro diversissime, per etnia, cultura, religione e costumi, non dovrebbe neanche più essere discusso: dovrebbe essere considerato sbagliato. Inizialmente veniva concepito come il rifiuto del diverso e con il tempo si è tramutato in odio.

Per razza si intende un insieme di individui che presentano caratteristiche fisiche ereditarie comuni non soggette a variazioni. Da qui nasce il razzismo, anche se ad oggi l’idea di razza dovrebbe essere superata. Il concetto di “razza” lo si può intendere più dettagliatamente con l’espansione coloniale degli Europei nelle Americhe e con il genocidio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Da sempre, per natura, c’è stato chi si riteneva superiore rispetto ad una popolazione con tradizioni e credenze diverse, come ad esempio gli Europei con gli indigeni o come la “razza ariana” con gli Ebrei.

Morte di George Floyd

La morte di George Floyd è uno degli episodi recenti più significativi riguardanti il razzismo. La sera del 25 maggio 2020, George Floyd va a comprare un pacco di sigarette nel solito negozio di Minneapolis ma porge all’impiegato una banconota da 20 dollari falsa, l’impiegato se ne accorge e chiama il 911. La polizia arriva. Uno dei poliziotti, Derek Chauvin, ferma l’uomo, lo blocca, si accanisce, per 8 minuti spinge il suo ginocchio contro il petto di Floyd che ripete “non riesco a respirare”, il poliziotto non si ferma e Floyd muore.

Conseguenze

Il tutto è ripreso con i telefonini dei testimoni, il video finisce sul web, esplode il caso, poi la protesta, si riempiono le piazze contro la polizia e Trump, l’America è in rivolta, torna il grido di questi ultimi anni “Black lives matter”, le vite nere contano.Dal 25 maggio, il popolo americano dimentica lockdown e cautele antipandemia e si riversa in strada a manifestare. “I can’t breathe”, il “non riesco a respirare” pronunciato da Floyd diventa il nuovo slogan contro la polizia stampato sulle mascherine anti-coronavirus.

Questo episodio non ha influito solo negli States ma anche in tutto il mondo. Grazie alla sua portata mediatica, ha evidenziato quanto ancora sia radicato questo problema all’interno della società contemporanea.

Il colpevole

Solo pochi giorni fa, a distanza di circa un anno, il poliziotto statunitense Derek Chauvin è stato dichiarato colpevole per la morte di George Floyd e sarà condannato il 16 giugno del 2021. Questa sentenza ha dato l’avvio ad un’indagine federale sul comportamento del corpo di polizia degli Stati Uniti.

Questo è solo un piccolo passo per superare questo terribile fenomeno, ma l’umanità dovrà impegnarsi molto di più!